venerdì 20 settembre 2013
Leonardo Romanelli da Riccardo Barthel
Ieri sera Leonardo Romanelli ha inaugurato con la presentazione del suo nuovo libro "La birra in tavola ed in cucina", una serie di appuntamenti dedicati all' enogastronomia nel negoz..., pardon, in uno dei luoghi più affascinanti di Firenze: Riccardo Barthel.
Il libro, edito da Mondadori, raccoglie ricette di antipasti, primi, secondi e dolci a base di birra ma anche menù di illustri chef come Matia Barciulli dell'Osteria di Passignano di Tavarnelle val di Pesa, Moreno Cedroni del Madonnina del Pescatore a Marzocca di Senigallia, Aurora Mazzucchelli del Ristorante Marconi a Sasso Marconi, Marco stabile Del ristorante Ora D'aria Firenze, Sergio Maria Teutonico del La Palestra del Cibo di Torino.
Nel libro, prima delle ricette, troviamo un'introduzione interessantissima ai vari aspetti "storici" della birra : gli ingredienti, la fase della produzione, gli stili birrari, la degustazione, nonché una utilissima tabella di abbinamenti della prelibata bevanda con i cibi.
Ma, tornando alla serata, Romanelli cucinando un'ottimo risotto con spinaci alla, manco a dirlo, birra ci ha illustrato una serie di utilissimi consigli da utilizzare in cucina; per esempio come usare il vino per sfumare durante la cottura, l'uso del burro o dell'olio nella tostatura del riso, la doratura della cipolla separatamente dal riso, dell'inutilità della marinatura sotto sale delle melanzane per togliere l'amaro, per non tacer poi del falso mito del tappo di sughero nell'acqua dove si bolle il polpo....inutile.
Insomma il caro Romanelli, in giro di pochi minuti, oltre a ricordarci come cucinare un buon risotto ci ha distrutto tante di quelle che sembran essere delle vere e proprie leggende!
La serata è proseguita con la degustazione degli ottimi salumi della Gerini e la birra Pilsner Urquell e ovviamente l'assaggio del risotto appena cucinato. Non proprio subito però perchè Romanelli suggerisce, ed io sono pienamente d'accordo, che i piatti non vadano serviti immediatamente dopo essere cucinati, ma invece lasciati un pò riposare....diciamo distendersi prima di essere gustati.
Una mancanza: nel libro non c'è neanche una ricetta su come rendere appetibile un piatto a base di finocchi lessi e mi piacerebbe lanciare una sfida tra chi leggerà questo post a trovarne una. Sembra che i poveri finocchi (lessi) siano indigesti al maestro!!!!
Altro suggerimento: sembra che presto aprirà presso Barthel una scuola di cucina, non male per imparare in un ambiente davvero unico e speciale.
venerdì 13 settembre 2013
Insalata di baccalà e ceci
Questa è una ricetta, riportata dalla signora Paola, della cuoca del bagno Arcobaleno di Castiglione della Pescaia: la mitica Ada!
Si mettono a bollire degli odori (cipolla sedano carota) e dopo circa venti minuti si immerge il baccala e si spenge il fuoco.
Si lascia così per un'oretta poi si scola, si aspetta che si raffreddi e si sbriciola tutto.
A questo punto si mescola a ceci lessati, pomodori ciliegini, sedano. Si aggiusta di olio e prezzemolo ed è fatta!
Ho aggiunto un pò di capperi ma ognuno ovviamente può proseguire a suo gusto.
Le dosi usate:
700 gr di baccalà
250 di ceci già lessati
15 pomodorini ciliegini
2 coste di sedano
due cucchiaini di capperi
olio qb
p.s. non ci starebbe male anche un pò di cipolla di tropea cruda tagliata sottilissima...
lunedì 9 settembre 2013
Giovanni Bacchi
Ieri sono stata a Mantova per riprendere mia figlia che ha partecipato per la seconda volta, come volontaria al Festival Letteratura e noi per la seconda volta abbiamo approfittato per deliziarci occhi e palato alla salumeria di Giovanni Bacchi.
Volevamo dei panini ma il pane non c'era allora siamo andati al forno davanti dove una ragazza orientale ma con forte accento mantovano ci ha suggerito tre bei panini "tartaruga".
Siamo tornati alla salumeria e abbiamo osato questi abbinamenti:
Losa di vacca, e prosciutto di parma
Verde al cucchiaio da solo ma io migliore brinata e culatello. Totale per tre panini fantastici 9,75 euro.
Vi consiglio una visita a questa salumeria che si trova a Mantova in via Orefici 16 per ritrovarsi in un'atmosfera che sicuramente a Firenze non c'è più e lontana dai soliti super.
Una particolarità: il proprietario ha una convinzione che se nel prezzo c'è il numero "8" il prodotto si vende di più.
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