La lettera che leggerete, poco ha a che fare con i temi trattati solitamente su questo blog. Ma noi famiglie della classe quinta E del Liceo Scientifico Castelnuovo di Firenze stiamo vivendo una vicenda che ha dell'assurdo e vogliamo condividere il più possibile la nostra esperienza. Quest'anno sono l'unica rappresentante dei genitori e sono due mesi che tutti i giorni non faccio altro che occuparmi di questo caso. Stiamo chiedendo in tutto i modi possibili che ognuno faccia il proprio dovere per il diritto allo studio dei nostri ragazzi e lo chiediamo soprattutto a quelle persone che dovrebbero garantire questi diritti ma che puntualmente ci ignorano...
Ecco la lettera di uno dei genitori, inviata a vari organi di comunicazione
Ho
visto in questi giorni, alla TV, uno
spot del Governo nel quale si sottolinea che i periodi di crisi sono di stimolo
per nuove iniziative.
Ho
riflettuto che, in effetti, molti giovani d’oggi, così segnati da questa
crisi , programmano il loro futuro cercando
di conoscere le lingue, di specializzarsi e affrontano il mondo che li aspetta
alla fine degli studi consapevoli delle
proprie possibilità e di ciò che li circonda molto più di quanto non lo fosse
la mia generazione.
Mia
figlia, diciottenne, frequenta l’ultimo anno del Liceo scientifico Castelnuovo
di Firenze.
Un
liceo prestigioso della città, che ha sfornato intellettuali e personalità di
ogni tipo, ma che – soprattutto – ha dato un’ottima preparazione a migliaia di
studenti che sono passati per le sue aule, consentendo loro di accedere con
tranquillità ai diversi rami universitari.
Certo,
non tutti sono neo Vittorio Alfieri: il
Castelnuovo è un liceo statale, con alunni di ogni livello.
Ma
sicuramente chi ci si iscrive lo fa sapendo di prendersi un notevole impegno
per i cinque anni successivi.
Anche
nella classe di mia figlia i ragazzi hanno curricula diversi gli uni dagli
altri, ma molti tra loro hanno investito e si sono impegnati nello studio.
Alcuni
di loro da tempo si preparano per poter accedere a scuole di eccellenza, come
la Normale di Pisa o l’Istituto Sant’Anna. Altri hanno già fatto esami e test
preliminari per essere ammessi ad Università straniere; altri ancora si stanno
preparando per i test di ingresso delle nostre Università statali.
Ma
c’è un “ma”.