Se le mie
mani lavorassero alla velocità a cui viaggiano le mie idee... se le mie mani
potessero lavorare anche mentre dormo e sogno...
Si, perché questo
è quello che fa un creativo: lavora anche mentre dorme.
Il lavoro mio
è un lavoro come tutti gli altri né più né meno.
La capacità di creare non è soltanto e necessariamente una dote
innata, ma spesso è una passione che deve essere coltivata costantemente
investendo tempo e denaro.
Creare è
energia che richiede di essere alimentata 24 ore su 24 e come ogni
tipo di lavoro la creatività è una capacità produttiva, “un’attività non fine a se stessa, ma
orientata al conseguimento di un obiettivo diverso dalla pura
autogratificazione”.
La creatività è una fase fondamentale del ciclo produttivo,
ma in italia e in particolare in alcuni settori non è riconosciuta come
attività lavorativa.
"In
particolare - spiega Dieci - sembra che per i committenti fare un lavoro che
appassiona costituisca già una forma di riconoscimento". Riconoscimento
tale da giustificare scarse remunerazioni e da introdurre la crisi come argomento
per pagare di meno.”
Quindi concludo dicendo che:
-approfittare del lavoro e del tempo del
creativo è un modo alquanto scorretto, sbagliato e poco professionale, di istaurare un rapporto
lavorativo.
-offrire visibilità al creativo come metodo di remunerazione non significa retribuirlo per il suo lavoro, ma vuol dire sfruttare una persona e offenderne la sua dignità.
Infine:
Vi sognereste mai di dire ad un idraulico oppure ad un medico che per il
loro lavoro non c'è budget o che svolgendolo a gratis otterranno maggiore
visibilità?
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